RACHEL JOY SCOTT

RACHEL JOY SCOTT

Oggi la nostra biografia ha inizio con la nascita di Rachel Joy Scott, nata in un tranquillo paesino ai piedi delle Montagne Rocciose, precisamente a Littleton, nelle vicinanze di Denver, Colorado, il 5 Agosto del 1981.
Questa neonata portò davvero molta gioia nei cuori dei suoi genitori, Darrell e Beth Scott, nonostante essi avessero già la piccola Dana e successivamente, nel 1983 si aggiunse a loro anche l’ultimo arrivato, il bellissimo Craig.

I genitori di Rachel amavano profondamente il Signore e frequentavano regolarmente la chiesa in compagnia dei loro figli, ma un giorno Rachel capì che non bastava frequentare la chiesa per essere cristiana, capì che aveva bisogno di Cristo nella sua vita, così nel 1994, all’età di 13 anni accettò Cristo Gesù come suo personale Signore e Salvatore e la sua semplice fede la portò ad amare il Signore intensamente.

Rachel divenne una ragazza molto attiva nel gruppo giovanile della sua chiesa, amava fare i mimi,  recitare, si dilettava a scrivere poesie e memorizzava tutti i suoi sentimenti per Dio in un diario che in breve divennero sei.

Crescendo s’inscrisse all’High School Columbine, la seconda università più importante del Colorado, posta fra Denver e Littleton. Rachel non era l’unica credente a frequentare quel complesso universitario, alla High School Columbine vi erano molti altri giovani cristiani, tra cui anche il suo piccolo fratello Craig, ormai diventato quindicenne.

A 17 anni Rachel era una ragazza desiderosa di diventare amica delle persone sole e cercava di donare un po’ d’amore cristiano a tutti quelli che incontrava, a scuola tutti sapevano della sua fede perché lei non aveva vergognava di parlare di Cristo ai suoi coetanei.
Alla High School Columbine vi erano anche due studenti il cui comportamento era spregevole, Eric Harris di 18 anni e Dylan Klebold di 17 anni, questi due giovani amavano la violenza e nutrivano forti simpatie per il Terzo Raich e i nazisti.

Diverse volte erano stati arrestati dalla polizia per i loro modi violenti ma purtroppo, illudendo le forze dell’ordine con una falsa buona condotta, riuscivano sempre a non scontare la pena.
La mente di questi due giovani era così distorta dal male che riuscirono a pianificare una strage nella loro università.
Il 20 Aprile del 1999, per festeggiare l’anniversario della nascita di Adolf Hitler, (precisamente 110 anni) misero in atto il loro diabolico piano.
Quella era una mattina come tante altre per Rachel che era andata a scuola insieme a suo fratello Craig, la mattinata era trascorsa normalmente, le lezioni stavano per concludersi per la pausa pranzo e così, poco dopo le 11:00, decise di consumare il suo pranzo all’aperto, lungo i prati che fiancheggiavano l’entrata ovest del complesso universitario, a pranzare con Rachel si aggregò Richard Castaldo, un suo coetaneo.

Alle 11:19 giunsero Eric e Dylan che estraendo i loro fucili a pompa, iniziarono a sparare su i due giovani che vennero feriti brutalmente ma Richard ebbe la prontezza di fingersi morto mentre Rachel, contorcendosi per il dolore non riusciva a stare ferma, allora uno dei due folli giovani, mise la pistola sulla testa della ragazza e gli chiese se nonostante la sofferenza, ancora credesse in Dio, Rachel dolorante, rimase ferma in ciò che credeva e rispose: “Voi sapete che ci credo”, a questa risposta, Rachel venne giustiziata con un colpo alla testa, diventando suo malgrado, la prima vittima innocente di quella assurda strage.

I due folli poi si spostarono all’interno dell’università, piazzando bombe da per tutto e sparando a chiunque gli si presentasse attorno.

Un’insegnante entrò nella sala biblioteca avvisando i presenti su ciò che stava avvenendo nel complesso universitario, nella sala in quel momento si trovavano 52 studenti, 3 addetti alla biblioteca ed una insegnante, fra i presenti scoppiò il panico generale, tutti cercarono di mettersi al riparo, chi si nascose sotto i banchi, chi dentro alcune stanzette circostanti, passarono solo pochi secondi ed ecco entrare i due giovani folli.

Eric e Dylan iniziarono a sparare, uccidendo 8 studenti e ferendone altri 12, poi si avvicinarono ad una fila di tavoli dove stavano i computer e vi trovarono 3 ragazzi che si nascondevano lì sotto.
Erano 3 atleti della squadra universitaria, 3 ragazzi davvero in gamba, molto popolari e per di più credenti, si chiamavano: Isaiah Shoels di 18 anni, Matthew Kecheter di 16 anni e Craig Scott, fratello di Rachel, di soli15 anni.

Uno dei folli tentò invano di stanare Isaiah ma non riuscendo nel suo intento, chiamò il suo complice ed insieme con la forza lo tirarono fuori.
Il ragazzo era un cristiano afroamericano, Isaiah fu sbeffeggiato, insultato e ucciso a sangue freddo, poi i due folli si abbassarono ed iniziarono a sparare verso coloro che erano rimasti lì sotto, Matthew morì sul colpo, Craig, tenendo gli occhi chiusi, stava pregando Dio con tutto se stesso, i suoi vestiti erano sporchi del sangue dei suoi cari compagni, solo per l’intervento Divino fu creduto morto e lasciato in vita senza nemmeno un graffio.

Nella Biblioteca vi era anche una giovane ragazza, Cassie Bernall, anche lei cristiana e come era avvenuto poco prima a Rachel Scott, anche a Cassie venne puntata la pistola alla testa e gli fu chiesto se ancora dopo tutto ciò credesse in Dio, anche a Cassie, per la sua risposta positiva, gli fu dato il colpo di grazia.

In totale 4 dei 12 studenti uccisi quella mattina erano dei cari credenti, questi giovani avevano una sana abitudine, ogni giorno a scuola usavano il loro tempo libero per riunirsi e studiare la Bibbia insieme, la loro morte scosse fortemente le varie comunità locali, così durante i funerali di questi 4 giovani fu lanciata una sfida a tutta la comunità cristiana: Rachel, Isaiah, Matthew e Cassie erano dei soldati di Cristo che amavano il Signore come noi, essi a differenza di Eric e Dylan, non combattevano la loro guerra con pistole o con altri tipi di armi di distruzione ma i loro strumenti erano l’Amore di Cristo e la Sua Parola di Salvezza per l’umanità, ogni giorno mentre erano in vita tenevano alta la lampada della Verità, della Pietà, dell’Amore in loro, adesso che non sono più fra noi, tocca a noi credenti che siamo ancora in vita, a noi soldati di Cristo Gesù che camminiamo in questo mondo di tenebre, fare splendere questa luce, se ogni giorno alimentiamo le nostre lampade con piccole gocce d’olio, esse arderanno splendidamente, ma se trascuriamo questo continuo alimentare, la luce si spegnerà e le tenebre saranno ancora più fitte!

Ci sarebbe molto di più per esprimere la fede di Rachel Joy Scott, ma concludo trascrivendo solo uno dei suoi tanti pensieri trovato scritto in uno dei suoi diari:

“Go after God                                                                                

Whatever it takes, do it.

And don’t give the excuse J am just a teenager or

J’ll do that when J grow up,

Because it doesn’t work that way.

God wants to know you now.”


“Segui Dio

Qualsiasi cosa comporti, fallo.

E non prendere come scusa il fatto che sei un adolescente

Né dire lo farò quando sarò più grande,

Perché non è così che funziona.

Dio vuole conoscerti adesso.”

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