ELISABETH GURNEY

ELISABETH GURNEY

Elisabeth Gurney, nacque in una famiglia di quaccheri il 21 Maggio del 1780.

I suoi antenati erano stati piccoli commercianti di tessuti che conobbero la persecuzione ed il carcere, a causa della loro fede.

Col tempo i Gurney si specializzarono nel commercio della lana, raggiungendo posizioni importanti e assumendo migliaia di lavoratori alle loro dipendenze.

Nel 1770 entrarono a far parte del mondo bancario fissando una base nella prestigiosa Lombard Street, centro finanziario londinese.

Elisabeth nacque e crebbe ad Earlham Hall, la lussuosa proprietà di famiglia situata nelle vicinanze di Norwich. Conobbe agi e sfizi che avrebbero sconvolto i suoi antenati.
Il lusso sfrenato di Earlham Hall indebolì la fede dell’intera famiglia.
Ma i venti della Rivoluzione Francese arrivarono anche in Inghilterra, smorzando lo spirito mondano che si era annidato fra i Gurney, portandoli ad avere un impatto con il Vangelo.

Quando Elisabeth aveva dodici anni sua madre morì.
Così come avviene spesso, le sorelle più grandi si presero cura dei più piccoli e lei sebbene ragazzina collaborò attivamente in questo, prendendosi cura di Joseph John, uno dei suoi fratelli di appena 4 anni.

I primi ad abbracciare la fede furono proprio le sue sorelle maggiori. Ma presto anche Elisabeth entrò in una crisi spirituale e bramò di ricevere quella “luce interiore” che i quaccheri identificano come segno di grazia.

Questa illuminazione avvenne nel 1798 durante una riunione tenutasi nella loro residenza.

Quel giorno predicò un ospite americano, William Savery.
Alla fine di quella straordinaria giornata Elisabeth abbracciò un quaccherismo di stretta osservanza, iniziando a cambiare drasticamente.
Raccolse i suoi lussuosi vestiti colorati e li donò ai poveri.
Iniziò a visitare gli ammalati ed organizzò una scuola domenicale insegnando ai bambini a leggere e scrivere.

Con grande meraviglia delle sue sorelle, Elisabeth cominciò a tenersi lontana dalle danze e dalle riunioni di canto che si tenevano nella loro proprietà, per trascorrere sempre più tempo a pregare nella sua camera.

Da quel momento i suoi vestiti furono molto modesti: abiti di lana grigia, provvisti anche di una grossa cuffia grigia da mettere sul capo.
(abiti usati dagli antichi Puri Quaccheri), vedendo il suo cambiamento anche suo fratello Joseph John si convertì al quaccherismo più rigoroso.

Fu in questo periodo che la diciottenne Elisabeth venne molto toccata dalle parole di una profezia mentre pregava con la sua amica Deborah Kerby.

Dio gli disse che aveva un compito speciale per lei: “Sarai la luce dei ciechi, la voce dei muti e i piedi dei zoppi!”.

Ma questo piano divino si sviluppò lentamente e divenne chiaro solo nel 1817, quando Elisabeth ritenne che i suoi figlioli fossero sufficientemente grandi.

Nel Luglio del 1799 conobbe Joseph Fry, un ricco commerciante londinese, anche lui quacchero di stretta osservanza.

S’innamorò e nel giro d’un’anno, il 19 Agosto 1800, Elisabeth Gurney divenne la Signora Fry!

La giovane coppia si trasferì nella proprietà dei Fry, situata a Plashet, Londra.

Giunta nella capitale, Elisabeth ebbe un gran da fare, difatti fra il 1800 ed il 1812 mise al mondo 8 splenditi bambini.

Il piano di Dio cominciò a prendere forma nel Dicembre 1816. Dopo una tenace lotta non violenta, riuscì a visitare il carcere femminile londinese di Newgate.

La prigione di Newgate ospitava, tra donne e bambini, 300 persone in appena 4 celle.

Elisabeth rimase così sconvolta nel vedere l’abbandono e la sporcizia nella quale erano costrette a vivere quelle persone, che continuò a visitarle.

Vi condusse anche un comitato di donne dotate di grande sensibilità, mogli di affaristi e banchieri quaccheri.
Nel 1817 formarono l’associazione per il miglioramento delle carceri femminili di Newgate.

Ad Elisabeth non mancava né l’entusiasmo né l’iniziativa e presto si guadagnò la stima delle carcerate, insegnando loro a leggere, a scrivere e a cucire.

I risultati furono davvero ottimi.
Nelle celle dove passava Elisabeth regnavano operosità e preghiera e non vi era più posto per l’ozio, i litigi o le imprecazioni.

Questa donna lottò per far conoscere questa triste situazione anche all’opinione pubblica, addossandosela come una vera e propria vocazione.

Il suo intervento provò una profonda trasformazione del sistema carcerario sia inglese che europeo.

In quell’epoca le sentenze erano davvero severe.
Un prigioniero poteva essere condannato a 14 anni di carcere, semplicemente per aver rubato un misero pezzo di pane. Oppure rischiava d’essere imbarcato su di una nave, spedito ai lavori forzati, in qualche colonia Americana o Australiana.

Ciò che succedeva durante il viaggio poteva essere terribile per una prigioniera e una volta raggiunta la destinazione, poteva trovare un vero inferno.

Quando per la prima volta, nel 1818 Elisabeth sentì parlare degli orrori che vivevano le prigioniere deportate, spalancò i suoi occhi e si disse: “Devo fare qualcosa a questo riguardo: devo veramente fare qualcosa!”.

Non le occorse molto tempo per persuadere il Governatore di Newgate a dare un trattamento migliore a coloro che venivano deportati nelle colonie penali. Ma Beth non si fermò a questo.

Ella presentò anche un suo reclamo direttamente al Governo e si assicurò che i Membri del Parlamento l’ascoltassero.

Il risultato fu davvero sorprendente!

Alle donne deportate nelle colonie penali arrivate a destinazione, veniva dato un posto decente dove stare ed un lavoro adeguato.

Nei successivi 25 anni, Elisabeth passò controllando ogni nave che salpava dal porto di Londra. Donava ad ogni detenuta una copia della Bibbia ed un Kit di cucito.

Nel 1820 Elisabeth era diventata una celebrità nel mondo carcerario.
Le riunioni domenicali che lei teneva nella cappella del carcere di Newgate, divennero riunioni importanti non solo per le detenute ma anche per personaggi illustri come il Duca di Gloucester e il ministro degli Interni Lord Sidmouth.
Perfino Sir James Williams vi condusse l’intera sua famiglia ad assistere a quelle riunioni. 

Ma nella vita di Elisabeth vi furono anche momenti di grande dolore.

Conobbe la sofferenza della perdita della sua figlia maggiore, la quindicenne Betsy.

Visse momenti drammatici nel Novembre 1828, quando suo marito dichiarò fallimento e trascinò nel vortice anche diversi quaccheri.

Elisabeth a causa di questo dramma fu molto addolorata.
Suo marito aveva seminato debiti con tutti, al punto che venne allontanato dai Quaccheri e per un certo tempo anche la sua stessa reputazione fu danneggiata, sebbene le accuse fossero completamente false!

Questa combattente donna smise di lottare il 12 Ottobre del 1845 quando all’età di 65 anni, chiuse per sempre i suoi occhi a questo mondo.

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