Steve Saint
Nel Gennaio del 1956 Jim Elliot venne ucciso e con lui persero la vita anche altri quattro missionari: Ed McCully, Nate Saint, Roger Youderin e Peter Fleming.
Si potrebbe pensare che le aspirazioni di questi missionari siano fallite ma non è così.
Adesso era compito di Dio continuare il Suo meraviglioso piano di salvezza per il popolo Auca!
Fra gli oggetti personali dei 5 missionari fu recuperata una macchina fotografica contenente le ultime foto scattate durante la visita dei tre indigeni.
Dayuma guardando le foto riconobbe nei tre Auca alcuni dei suoi parenti che lei credeva essere morti.
Dio usò Dayuma per stabilire un nuovo contatto con la tribù. Nel 1958, esattamente due anni dopo la tragedia, la sorella di Nate, Rachel e la vedova di Jim, Elisabeth vollero personalmente perdonare la tribù che avevano ucciso i loro cari.
Queste due donne erano consapevoli del rischio che correvano ma incoraggiate da Dio ed aiutate da Dayuma andarono a vivere fra gli Auca, detti anche Huaorani!
Le due donne impararono a perdonare i loro nemici; portarono loro delle medicine adatte per curare le malattie tropicali; studiarono il loro linguaggio e dimostrarono in un modo pratico che Dio li amava svisceratamente.
Gli Auca, uno dopo l’altro, ascoltarono il messaggio di salvezza, mentre Dio materializzava il desiderio di Jim, Nate, Ed, Pete e Roger.
Molti Auca divennero cristiani, compresi tre uomini che avevano partecipato al massacro dei missionari.
In meno che non si dica, miracolosamente, una chiesa sorse nella giungla!
Betty e la piccola Valeria restarono due anni fra gli Auca.Poi fecero ritorno nel mondo civilizzato mentre Rachel continuò a vivere fra gli indigeni per i successivi 37 anni.
Anche le altre mogli dei missionari uccisi, ognuna in modo diverso l’una dall’altra, continuarono a servire Dio:
Marilou McCully costruì una scuola a Quito.
Barbara Youderin andò a lavorare con un’altra tribù.
Betty Elliot, ritornata nel mondo civilizzato scrisse eccellenti libri cristiani mentre Mary Saint si trasferì a Quito, per fare andare a scuola i suoi bambini.
Questa storia portò molti cambiamenti non solo nella vita di queste coraggiose donne ma anche nella vita dei loro figli. Ben nove bambini erano rimasti orfani di padre.
Quando perse il papà aveva solamente 5 anni. Per lui non fu facile vivere senza il suo amato padre ma grazie all’esempio della zia Rachel imparò ad amare gli Auca.
Dopo la tragedia, la sua famiglia si trasferì nella capitale dell’Equador, a Quito.
Andò a scuola ma quando raggiunse l’età di 10 anni iniziò a trascorse le vacanze estive nella giungla con la zia Rachel e gli Auca. Imparò a perdonare e a ricambiare l’odio con l’amore di Dio.
Nove anni dopo la tragedia, a soli 13 anni, Steve prese una decisione importante. Insieme a sua sorella Kathy venne battezzato nelle acque del fiume Curaray, nei pressi della spiaggia dove morirono suo papà e i quattro missionari.
Crescendo riuscì a diventare un uomo d’affari e a crearsi una buona posizione nella società ma quando nel Novembre del 1994 la cara zia Rachel morì, gli Auca chiesero a Steve di trasferirsi fra loro.
Steve accettò e nel 1995 lui e sua moglie Ginny lasciarono la loro bella casa in Florida per andare a vivere nella giungla insieme ai loro 4 figli.
Oggi il figlio di Nate Saint, Steve, lavora ancora con la tribù Auca, ha fondato una associazione chiamata TEC
(Indigenous People’s Technology and Education Center).
Spesso è in viaggio per il mondo predicando il Vangelo di salvezza, di grazia e di perdono, accompagnato da uno degli uomini che ha ucciso suo padre.
Nel 2005 ha prodotto un film basato sulla storia dei cinque missionari: “End of the Spear”, uscito in ricorrenza del 50° anniversario della loro morte!
La vita di questi 5 uomini fu breve ma intensa.
Essi hanno saputo trovare la loro identità in Dio e nella preghiera hanno scoperto il profondo desiderio di salvezza che Dio aveva per questo popolo (temuto dagli occidentali), seguendo le orme del loro Amato Signore Cristo Gesù.
Hanno saputo donare tutto se stessi per essere ubbidienti alla perfetta Volontà di Dio e attraverso la loro tragica fine, oggi tanti Auca sono diventati dei veri cristiani che testimoniano al mondo intero l’ Amore di Cristo Gesù!